© Enrico Belluschi
Un tempo considerato un alimento di lusso, l’avocado è diventato uno dei cibi più apprezzati in America negli ultimi decenni. Dal 1985, il consumo di avocado negli Stati Uniti è aumentato di sei volte, passando da 436 milioni di libbre annue a ben 2,7 miliardi di libbre nel 2022.
La parte edibile del frutto è la polpa, che si ottiene tagliandolo a metà nel senso della lunghezza con un coltello, ruotando le due metà per separarle ed eliminando il nocciolo. La polpa si estrae con un cucchiaio e viene consumata cruda, poiché la cottura la rende amara.
Un singolo avocado contiene tra 20 e 30 grammi di grassi, e secondo le Linee Guida Dietetiche per gli Americani 2020-2025, l’apporto totale di grassi dovrebbe rappresentare solo il 20%-35% delle calorie giornaliere, con i grassi saturi limitati al 10%. Nonostante ciò, l’avocado è una fonte preziosa di grassi insaturi, fibre e vitamine come C, E e K. Inoltre, un avocado di 201 grammi (circa 7 once) fornisce il 41% del fabbisogno giornaliero di folati, indispensabili per la produzione di globuli rossi sani, e il 14% del fabbisogno di magnesio, utile per regolare glicemia e pressione sanguigna. Poiché molti non assumono abbastanza magnesio, l’avocado può essere un valido alleato per colmare questa carenza.
Si presenta con una forma ovale e una buccia che può essere liscia o rugosa.
Nonostante la sua freschezza, si tratta di una mela a maturazione tardiva.
Questo frutto, noto scientificamente come Citrus maxima, ha origine nel Sud-Est asiatico.
Si racconta che questa varietà del frutto fosse apprezzata dall'imperatore Alessandro I di Russia.
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