Pera Abate: un nome curioso, tante qualità

Pera Abate: un nome curioso, tante qualità
La pera Abate Fetel deve il suo nome all’omonimo monaco botanico francese, che la selezionò nel 1866. Inizialmente, veniva impiegata principalmente nelle distillerie francesi per la produzione di liquori, poiché ritenuta poco adatta al consumo fresco. Tuttavia, agli inizi del Novecento, i coltivatori ferraresi ne rivalutarono il potenziale, individuando i terreni più idonei alla sua coltivazione e contribuendo a renderla la varietà di pera più diffusa in Europa.
Attualmente, la sua coltivazione è concentrata quasi esclusivamente in Emilia Romagna, in particolare nelle province di Ferrara, Modena e Bologna. La pera Abate Fetel raggiunge la maturazione nei primi quindici giorni di settembre, ma è consigliabile consumarla dopo almeno due settimane dalla raccolta.
È facilmente riconoscibile per la sua forma allungata a fiaschetto e per un peso che può superare i 250 grammi. La buccia è liscia, sottile e di un caratteristico colore giallo rugginoso. La polpa, bianca e fine, è succosa e presenta un sapore dolce-acidulo, accompagnato da un aroma intenso e gradevole.
Rispetto ad altre varietà, questa pera è particolarmente ricca di zuccheri semplici, soprattutto fruttosio a rapido assorbimento, il che la rende particolarmente indicata per gli sportivi e le persone con scarso vigore fisico. Inoltre, è una preziosa fonte di tannini, sali minerali e acidi malico e citrico, che svolgono un’azione antiossidante e depurativa.
Grazie alla sua elevata resistenza, la pera Abate Fetel si conserva facilmente. Tuttavia, al momento dell’acquisto, è importante verificare che sia integra e uniformemente colorata, segno di una maturazione naturale e non forzata.